giovedì 10 aprile 2008

La Pizza - un post solo per Clairinette

Clarinette adorata, la tua pizza mi sembrava buona, davvero.
poi, siccome vedersi dopo diecimila anni superava tutto, non ho notato un cavolo di quello che dicevi tu.
Io però ti spiego la mia.

personalmente ho smesso di combattere la guerra della pasta di pane: sarà l'acqua? sarà il lievito? sarà il forno? sarà il tempo? che sarà? dimmi pasta, che sarà? che ti ho fatto di male? perchè non lieviti bene? perchè non diventi bella?
non lo so.
io ci ho rinunciato, e come sempre, ho fatto mille test per aggirare il problema.
la soluzione c'è e si chiama pasta di pane buitoni. perfetta.
quindi step uno, accendo il forno al massimo - il mio arriva a 220 e non uso il ventilato - ce lo lascio arrivare con calma e appena scatta il termostato, io stappo una birra. così, per prender tempo.
poi, seconda cosa: la mozzarella.
la mozzarella fica la possono usare solo i forni a legno, non c'è niente da fare. è inutile incaponirsi.
quindi per la pizza di casa va bene solo la mozzarella dura. altrimenti la pasta si bagna, la mozzarella si intristisce, e a quel punto è meglio chiamare tipico. io, anche qui, ho testato: la santa lucia è la migliore. non so se lassù ad oxford ve la spacciano, nel caso farai l'esperimento una delle prossime volte che torni a casa.
poi il pomodoro, è un altro punto discusso: mia mamma lo usa fresco, lo sbollenta, lo spela e lo fa scolare.
mha, io sono dubbiosa. a me convince solo il concentrato diluito con un pò d'acqua calda, è l'unico che non mi ha mai fatto fare brutta figura (e anche qui il concentrato mutti vince dieci a zero contro tutti).
quindi, procediamo: il forno è caldo, stendo la pasta sulla teglia untissima, tiro su i bordi, ci faccio i buchi con i polpastrelli e anche una punzecchiata qua e là con la forchetta. poi, tutto in forno per una decina abbondante di minuti - l'occhio ormai è allenato, insomma deve fare le bollicine in superficie e sembrare già un pò dorata la pasta.
poi, la tiro velocissimamente fuori, aggiungo il pomodoro, le acciughe (tranne per Giulia ;), l'origano fresco del balcone, un filo d'olio e dentro ancora per un cinque minuti abbondante.
finiti i cinque minuti, tiro fuori di nuovo aggiungo la mozzarella e dentro di nuovo in forno fino a quando non mi sembra ok.

le varianti poi a casa nostra della pizza sono infinite: a me piace con la cipolla; a nicola con il salame piccante e la ricotta; e ultimamente ne abbiamo inventata una con cipolla e pancetta veramente trucida, ma buonissima.

nicola, che non si lascia abbindolare facilmente, la prima volta era davvero scettico, non aveva fiducia nel cuoco e la tensione si tagliava con un coltello.
poi, dopo la prima volta, ogni tanto mi manda degli sms verso le 5 del pomeriggio così "pizza? mi fai la pizza stasera? faciamo la pizza? non hai voglia di pizza? pizza! pizza! pizzapizzapizza!"

colonna sonora per la pizza: io, mi vergogno a dirlo, ci metterei sempre vasco. vasco è la pizza.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

eccomi!!!
l'anonimo piccino tornato da oxford solo per un weekend al volo.. l'esperimento pizza lo rimando a quando avrò un pochino più di tempo..
cmq grazie, grazie, grazie.. proverò!!!

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

....devo arrabbiarmi?....Vasco va bene con tutto...più del nero...e cmq la pizza è il più nobile degli alimenti...ci faccio anche colazione a volte (se svegliarsi alle tre della domenica pomeriggio può intendersi una colazione..)....appena avrò una casa todos mia ti proporrò la mia ricetta pizzosa...e senza pasta buitoni...
BESOS!!!!!

p.s. il commento precedente lo volevo solo modificare..non eliminare per errori di battitura...ma che 'zz....non si può!!..quindi lo devi riscrivere...governo ladro...ora + che mai...