sabato 29 marzo 2008

Un Brunch con il Vero Figlio dell'Uomo - La ricetta: L'Impero dei sensi.

Una notizia inaspettata e meravigliosa: domani, alle 13, saranno qui ciro - il Vero Figlio dell'Uomo - e la sua bellissima donna.
questa casa, in meno di una frazione di secondo, si trasformerà nel luogo a più alta concentrazione di yèyè.
e questo è il momento che L'Inopportuna scenda in campo, al grido, appunto, di YèYè.

Quindi prima di ogni racconto su quel che succederà a breve in questa cucina, ci vuole il nuovo radiohead a volume da radiohead: ore 15.00, vicini post grigliata subitaneamente risvegliati dallo svacco, io che urlo dalla finestra un se-volete-abbasso non tanto credibile, e loro, comprendendo, alzano una mano in segno di YèYè.
buoni vicini. brava gente.

ad ogni cazzo di brunch che si rispetti, l'uovo regna sovrano.
per questo, quando scemeranno le massaie dellaspesadelsabato, andrò a comprarne un pallet intero, si sa mai (il Figlio dell'Uomo e il capo mangiano sempre come fosse l'ultima volta).
e apppproposito dell'alimento "uovo", vorrei ricordare alla vale che l'uovo scrambled è una religione: il concetto di consistenza che ne deriva non lo puoi affidare al caso. devi starci dietro perchè arrivi a quel punto in cui non è più crudo (con l'albume gelatinoso...belah..) ma nemmeno stracotto.


quindi: uova scrambled, ok, si fanno domani.
ma poichè domani è domenica e, per non mandare in collera il buon dio, noi si dormirà fino alle 12.47, che si prepari quello che si può in anticipo

a parte le verdurine di accompagnamento - dei carciofi crudi (i ragusani! mamma grazie!) con pecorino, olio e limone - ci si potrebbe inventare una tortina salata di accompagnamento e il dolce, che non può mai mancare in un occasione così (domani, anche ai confini del mondo, ci sarà una calma lieve nell'aria, niente spari, nasceranno solo bambini bellissimi e chi avrà bisogno di una sola parola, la troverà)

di nuovo, ok.
la torta salata mi viene come una versione light della lurida, dal momento che è previsto sole; al posto della salsiccia, troverete lo speck, e niente uova&panna, ma solo patate&asiago.

per il dolce, mi viene in mente solo qualcosa a base di cioccolato, perchè tra tutti gli ingredienti niente è più innamorato della vita del cioccolato.

quindi:

L'IMPERO DEI SENSI
250 gr di cioccolato fondente
150 gr di burro fuso
4 uova grosse
2 cucchiai di farina
1/2 cucchiaio di zucchero (a me non piace dolce. ma se preferite fate anche 2 o 3)
1 cucchiaio di cacao in polvere senza zucchero
1 bustina di "droga La Saporita" (da Eatitaly dentro il Coin di 5 giornate l'ho ritrovata!!)
pepe, un pizzichissimo di peperoncino, ma proprio un'ombra.

Accendete il forno a 200 gradi.
Fate fondere il burro con il cioccolato, a bagnomaria sarebbe la perfezione, altrimenti niente formalisimi va bene anche diretto sul fuoco, ma mi raccomando, bassobassso altrimenti il cioccolato non si fonde ma si raggruma. nel frattempo, dividete tuorli da albumi e mettete gli albumi in freezer con un pizzico di sale.
togliete dal fuoco il cioccolato, lasciatelo raffreddare (quando ho fretta, lo immergo in una ciotola con del ghiaccio, ma ad esempio tu vale non lo potresti mai fare, che ti si riagglomera di nuovo il cioccolato...bisogna starci attenti!) e poi uno alla volta incorporateci i tuorli, e poi le spezie, pepe, l'ombra di peperoncino, e un cucchiaio di cacao in polvere.
tirate fuori gli albumi dal freezer (più sono freddi, meglio è) e montateli a neve: io lo faccio a mano con la frusta, mi fa sentire così maledettamente professionista, ma voi fate come vi pare.
quando gli albumi sono fermissimi (i tecnici dicono che deve starci in piedi il cucchiaio..a me non è mai successo, sono albumi, mica pongo.) incorporateli al cioccolato con dei movimenti ampi: servono a non far perdere l'aria agli albumi e a mantenere l'impasto mobido.

versate il tutto in una teglia (io, alcuni di voi lo sanno, uso una teglia rettangolare e con i bordi alti) mettete in forno 8 minuti a 200 gradi e poi abbassate a 150 per 15 minuti, senza mai aprire.

e non aprite nemmeno quando il tempo è scaduto: lasciate lì, andate a fumarvi una sigaretta, fate la lavatrice, chiamate la piniz, insomma, non aprite subito quel forno, è un ordine.

dopo mezzoretta, tirate fuori e mentre non si è completamente raffreddata, spolverateci sopra dello zucchero a velo.

Come dovrebbe essere venuta
conosco persone che si sono innamorate dopo questa torta, e adesso hanno dei figli e abitano in scozia in una casa ai confini delle nuvole. perchè questo accada, è necessario che venga così: sopra ci sarà una corazza di cioccolato burroso e friabile, e non appena ci affondate il cucchiaio dentro, troverete una pasta morbidissima - ma non cruda - che si potrebbe mangiare per ore. e ore. e ore.

se non vi è venuta così, passate in lucio giunio 8 per le lezioni di recupero (vale, per te ho già fissato il giovedì).

Ps: se qualcuno mi avesse aggiustato la tapparella, domani il Figlio dell'Uomo e il capo avrebbero parlato di massimi sistemi tra la lavanda e il basilico.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e se l'anonimo piccino non ha una passione così evidente per il cioccolato??? mmhhh.. so che sono "anormale" io.. ma di fatto è sempre stato così.. cmq.. mi attira di più questa ricetta che quella del post passato.. purtroppo non apprezzo per nulla l'accostamento arancia-cioccolato.. per nulla!!!

baci baci :o)

L'Inopportuna - anche travestita da cuoca ha detto...

no, ma petite, quelle echeque!
chocolat et orange, c'est une merveille...on y parle ce soir!
à plus
L'Inò